venerdì 27 agosto 2010

0 Torna a casa, Lessico!!!


Ogniuno di noi parla una specifica lingua che dipende in primo luogo dal nostro paese d'origine. Anche i creattori dei videogames, con i quali ci trastulliamo abitualmente, si dilettano ad usare più o meno correttamente il loro idioma natale, quando comunicano con i connazionali. Il problema e che ogni tanto traducono (o fanno tradurre...) quello che scrivono/dicono/pensano in altre lingue, allo scopo di divulgare i loro prodotti anche all'estero, aumentando così il fatturato complessivo dei programmi che commercializzano. Quando lo fanno, tuttavia, non e sempre detto che le maestranze alle quali viene affidato il compito siano adeguatamente competenti ed all'altezza dell'incarico... Infatti, spesso e volentieri i risultati variano dal patetico a il comico più sfrenato. Pensate che mi sbalio? "If you pence this, you are error!". (Che bravo che sonno, conosco anche le lingue straniere!!!).

ESISTENZIALISMO: e se tutti fossimo degli erori?
(Zelda II: The Adventure of Link)

Tutti noi videogiocatori siamo convinti, in quor nostro, che i beniamini dei videogames che amiamo siano in un certo qual modo realmente degli esseri animati e dotati di una vita propria. Infatti, molto spesso ce li figuriamo vivi ed attivi anche a console/compuret spento (cosa che tra l'altro ci torna molto utile per trovare una spiegazione logica a bug e "glitch" che ogni tanto affliggono anche i giochi più blasonati...). Diversamente, fino ad oggi non potevamo certo sospettare che  anche i personaggi dei videogioci condividessero con noi frustrazioni, patemi d'animo e crisi d'identità. Anche l'esistenza di uno "sprite" puo essere dura e difficile, alle volte! Comunque, molto probabilmente tutto questo dipende in buona parte da l'superlavoro al quale i protagonisti dei videogames sono frequentemente sottoposti... Avete presente "Doubble Dragon"? E una serie molto articolata, che si sviluppa in molteplici episodi consecutivi, disponibili sia in sala giochi (sotto forma di "coin-op"), sia per il mercato domestico (in diversi formati). Cuando sei il protagonista di un "picchiaduro" così diffuso e, gioco dopo gioco, prendi vagonate di calci volanti sulle gengive, è anche comprensibile se ti dissoci un attimo, ogni tanto, scordandoti il tuo nome... La commozione celebrale non è mica una baggianata da sottovalutare!!! :)

A me mi chiamavano "Martellossi", alle volte...
(Double Dragon 2)

Tra l'altro, può anche darsi che magari il tutto dipenda da un leggerezza dei curatori della presentazione di "Double Dragon 2" per il NES... Immaginate che questi tizi siano andati ad intervistare "Billy Lee", tutto gonfio di mazzate, quando costui aveva apena finito di mazzulare "l'uomo con la mitragliatrice" del primo episodio di "Double Dragon". Immaginate che il seguace di "Bruco Lee" non fosse "in vena" perchè la sua ultima performance aveva avuto luogo su un cabinato da sala con i controlli provvisti di due soli bottoni (niente gomitata, quindi...). Figuratevi tuto quello che fino ad ora abbiamo detto di "Billy" ed aggiungete che "in game" era controllato da un soldo di cacio minorenne e minorato che l'unica cosa che riusciva a fare col coin-op era infilare le monetine nella gettoniera (e nemmeno quello gli riusciva molto bene...).

Una sciena del genere:

«Boungiorno, signor Lee. Siamo gli adetti stanpa della Nintendo. Dobbiamo curare la presentazione del porting del secondo titolo della serie "Double Dragon" sul "Nintendo Entertainment Sistem". A tempo per rispondere a qualche domanda?».

«Sci, fdite pure...mah dofhete scushare il mhio modho di parlafhre... Ho pfersho qualfche denthe e fishchio un attiminho...».

«Non ce problema... Dunque, ci servirebbe un informazione in particolare, signor Lee. Il suo nome di batesimo?».

«Bimmy, chon la "emmhe" di "Mhivorno"...».

Ceh dire? Son problemi, ale volte!!! :D

Questo per quel che concerne l'identità fisica è mentale dei protagonisti dei videogames. Diversamente,  caratterialmente parlando, quando i protagonisti dei videogiochi non sono stralunati ed inebetiti dagli antidolorifici può capitare di imbatersi in avversari molto seri e riguardosi, ligi alle buone maniere ed alla convivenza civile. Dei veri e propi "gentlemen", per così dire! La cosa, in verita, è oltremodo piacevole, nel complesso... Infatti da sempre la gentilezza è una virtu rara ed apprezzabile, in qualunque contesto la si rinvenga!

Ma figgurati...
(Monster Party)

Ma anche quando veniamo ringraziati solo ed esclusivamente al completamento di un videogame, la coscia è piacevole! Non e vero?

Grazzie!!!
(Ghostbusters)

La sportivita e l'educazione dei programmatori si vede anche e soprattutto in queste piccole cose, ma se il videogame esagera con i complimenti, tanto meglio!!! Infatti, quanto ci fa piacere essere gratificati cuando vinciamo qualcosa? Non sò voi, ma io mi rammarico se un videogioco ignora totalmente i miei sforzi e non mi prende in considerazione, negandomi il giusto riconoscimento per l'impegno profuso in ogni partita che faccio con lui! Morale: se e gentile con me e non si limita ad un generico ringraziamento solo ed esclusivamente al termine del game, mi sento meglio con lui ed anche un po' con me stesso! :) Anche lelettronica può rafforzare l'autostima!!! :D

Queste si che sono sodisfazzioni!
(Pro Wrestling)

Ad ogni modo, dopo questa lunga ma divertente carrellata sulle sviste piu o meno tipografiche nei videogiochi, occupiamoci senza indugio alcuno del principe di tutte le traduzioni sbagliate.  Il singore del "typo"! Un capolavoro che che corrisponde al nome di "Zero Wing"! Editto nel 1989 da "Toaplan", "Zero Wing" era uno shooter ad ambientazione spaziale abbastanza nella norma, nel complesso... Per sua fortuna (o "purtroppo", a seconda dei punti di vista...) la versione occidentale del suddetto gioco venne tradotta in maniera inconcepibile, dando luogo ad uno dei fenomeni culturali piu famosi della storia del videogioco: "All Your Base Are Belong To Us" (sempilficato in "All Your Base" o in "AYBABTU"). Per capirci, la presentazione del sudeto gioco sarebbe questa:



La sublime poesia del testo in oggetto merita davvero di essere trascritta, per una più agevole letura:
In A.D 2101 

War was beginning. 

Captain: What happen ? 

Mechanic: Somebody set up us 
          the bomb. 

Operator: We get signal. 

Captain: What ! 

Operator: Main screen turn on. 

Captain: It's you !! 

CATS: How are you gentlemen !! 
      All your base are belong 
      to us. 
      You are on the way to 
      destruction. 

Captain: What you say !! 

CATS: You have no chance to 
      survive make your time. 
      HA HA HA HA.... 

Operator: Captain !! 

Captain: Take off every 'zig'!!
         You know what you doing. 
         Move 'zig'. 
         For great justice.
Un ecatombe letteraria e grammaticale che ha generato decine e decine di riferimenti incrociati e di citazioni decontestualizzate che in brevissimo tempo l'hanno trasformata in un vero e proprio "fenomeno di costume", per non dire "fenomeno di massa". Davero!!! Solo per visionare le parodie correlate sul "TuTubo" ci impiegherete un eternità, se vi mettete in testa di cercarle una per una... E questo naturalmente escludendo tutta la marea di immagini vere e ritoccate che la rete rigurgita, in merito ha "AYBABTU"! :) Con CATS no si scherza!

Provare per credre, "FOR GRAT JUSTICE"!!! ;)



PS: il correttore ortografico sè suicidato durante la stesura del seguente articolo. Sucsatemi!


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