giovedì 3 maggio 2012

0 ILDV: Cambio di residenza.


Avete presente la noia? Della serie: da quando il ragionier Oglietti s'era trasferito, cambiando casa senza nemmeno salutare o lasciare uno straccio di "recapito-slash-numeroditelefono", il Davide si annoiava a morte... Gli mancava terribilmente quell'assurdo vicino "n00b" che preferiva il suo cane al computer e che, essendo incredibilmente scarso con qualsiasi videogioco, contribuiva non poco ad incrementare l'autostima del nostro Videoludico preferito, le poche volte che costui si degnava di andare a trovarlo...

TOC, TOC, TOC!!! (Suono onomatopeico di triplice bussata alla porta). "Signor Oglietti?! È in casa???" (Voce onomatopeica del Davide Videoludico che medita di sfrangere inutilmente le palle al suo vicino).

Tipicamente ogni visita all'Oglietti incominciava in questo modo...

"Ancora tu?!".

Quando l'anziano e rassegnato ragioniere finalmente apriva la porta all'inopportuno ospite, questi si introduceva subdolo nella sua abitazione ed iniziava a tediarlo per ore con discorsi del tipo: «Lo sa che ho appena battuto il record di Tim McVay su "Nibbler"? Ho totalizzato 1,053,482,040 punti giocando per oltre 40 ore ininterrotte. Qual'è il suo primato, signor Oglietti?». O ancora: «Anche sul suo "Commodore 64" quando c'è umido i videogames stentano a caricarsi dal "Datasette", facendo tutte le righe colorate che vanno a scatti!? Io metto il registratore sottosopra per farlo funzionare meglio. Lei che tecniche usa???».

"Non so Davide, davvero. Mi dispiace... Non capisco nemmeno quello che mi stai domandando.", gli rispondeva sconsolato l'Oglietti, cercando di sospingerlo verso la porta allo scopo di scacciarlo, in un modo o nell'altro...

"Bei tempi!", sospirò rassegnato il Davide, rapito dal ricordo, mentre appoggiato alla ringhiera del balcone con le mani intrecciate a sostegno della testa fissava con nostalgia e rimpianto l'ex villetta dell'Oglietti ormai chiusa e disabitata.

"Chissà se sarà mai frequentata da qualcun altro...".

«Coraggio. "Se si chiude una porta, si apre un montone.", come dice Trappattoni! Cogliamo la stalla al balzo e sfruttiamo la situazione a nostro vantaggio. Da sempre volevamo trasferirci in un'area più metropolitana, giusto? È finalmente giunta l'ora di traslocare!!!», annunciò trionfalmente il Davide a sé stesso, vincendo in un istante tutto il suo scoramento.

Con slancio, il nostro eroe afferrò l'elenco telefonico con la destra, il "cordless" con la sinistra ed immediatamente si rese conto di non avere una terza mano libera per sfogliare agevolmente il voluminoso librone. Rammaricato, il Davide posò il ricevitore e si coordinò per impugnare con entrambe le mani l'elenco del telefono. Il poderoso sforzo mentale necessario per portare a termine un così complicato intento, unito alla muscolarità necessaria per sorreggere il volume (un chilo scarso di carta stampata...) lo sfibrò. Dovette sedersi. Ansimando, il Videoludico per eccellenza si posò infine l'elenco in grambo e, ripreso un po' di fiato, incominciò a sfogliarlo con attenzione...

«Dunque... Vediamo un po'. Ah, ecco qua! "Asgard TrasLOKI - Dal profondo nord, movimentazioni senza trucchi e senza inganni da millenni". Proviamo questi, che si presentano bene...».

"Dopotutto i nordisti son da sempre affidabili...".

Il Davide compose con veemenza il numero di telefono della ditta e quasi immediatamente venne messo in "standby" da un risponditore automatico che, sulle note della "Cavalcata delle Valkirie", lo pregava di "rimanere in attesa per non perdere la priorità acquisita!"...

...Sette ore più tardi, un'operatrice prese finalmente in consegna il suo caso e si degnò di rispondergli:

"Buoncionno. Sogno Concetta. Come pozzo esserle utile?".

Il Davide riconobbe immediatamente la tipica cadenza settentrionale nella voce della sua interlocutrice (aveva da sempre l'orecchio fino per queste cose...) e, contemporaneamente, si compiacque per la coerenza e la professionalità dell'impresa di trasporti che aveva scelto; professionalità che secondo la sua modesta opinione traspariva in maniera lampante anche da dettagli insignificanti come la selezione del personale. Ditta nordica. Impiegati smaccatamente settentrionali... Per il Davide tutto ciò era sinonimo di efficienza. Ma più che altro, diciamo che gli fu sufficiente sentire una voce vagamente femminile dall'altro capo dell'apparecchio telefonico per perdere la trebisonda e scordare istantaneamente l'estenuante esperienza delle sette ore d'attesa in linea...

"Buongiorno Concetta. Sono il Davide Videoludico. Devo traslocare ed ho pensato di contattarvi per traslocare tutte le cose che devo traslocare...", farfugliò al telefono, con la lingua vagamente cartonata ed una poderosa erezione che gli gonfiava il cavallo dei pantaloni.

"Peffetto. Lei si occupi di 'mballare tuttu ed io le manno un vettore ed una coppia di operai per aiutalla colle masserizie.", gli rispose Concetta.

"Non sono molto esperto, ma cercherò di fare del mio meglio.", aggiunse il Davide che oramai era nel pallone più completo e non aveva alba di quello che l'operatrice telefonica gli stesse suggerendo di fare. Nonostante tutto, apparentemente i due riuscirono ad accordarsi, tanto che qualche minuto dopo il Davide si congedò con Concetta e la salutò cordialmente. Fatto questo, posò il ricevitore sul tavolo, si accese una sigaretta ed iniziò ad assaporare con voluttà il fumo, con un'espressione tra il soddisfatto e l'ebete dipinta sul volto; espressione che si tramutò in una maschera paonazza e rantolante qualche istante più tardi, quando il Davide realizzò che non aveva mai fumato in vita sua, si stava strozzando col fumo e si sentiva pure male... Quando la sua faccia prese a virare sul verde, scappò di corsa in bagno e collassò alla meno peggio abbracciato alla tazza del cesso.

Riprese conoscenza un paio d'ore più tardi. Si ricompose approssimativamente e cercò di rammentare le istruzioni di Concetta...

"'Mballa tuttu!!!"... "'Mballa tuttu!!!"... "'Mballa tuttu!!!"...

Il mattino seguente, alle prime luci dell'alba, gli operai della "Asgard Trasloki" suonarono il campanello ed il Davide (che si era allenato tutta la notte per non fare una brutta figura...) aprì loro la porta con piglio deciso e risoluto. Quindi fece tre passi indietro per permettere ai nuovi venuti di ammirarlo in tutto il suo splendore e la sua grazia ed incominciò a danzare in lungo ed in largo attraverso la stanza, come non aveva mai fatto in vita sua...

IN TUTÙ ROSA!!!

Uno spettacolo indescrivibile, signori...

"Plié", "grand jeté", "arabesque"... Il Davide si impegnava cercando di eseguire dignitosamente la stragrande maggioranza delle pose base del balletto, così come le aveva imparate in una nottata di passione spesa su "Uìkipédia", alla voce "glossario della danza classica". Grondando sudore, si stritolò le balle tra le cosce, slogandosi nel contempo entrambe le teste dei femori, quando cercò inutilmente di assumere la "5° posizione"... Rantolando, cadde sul pavimento, risultando involontariamente molto credibile nel ruolo di "Odette" de "Il Lago Dei Cigni"...

Tremebondo e supplichevole, il Davide, alla strenua ricerca di un cenno d'assenso, protese una mano in direzione degli autotrasportatori impietriti sulla soglia di casa sua... Tuttavia, la reazione complessivamente stranita dei due impiegati della "Asgard Trasloki" convinse in breve il Videoludico che c'era qualcosa di profondamente sbagliato nello spettacolo che aveva offerto loro. Gli sorse un dubbio: possibile che avesse sentito male o capito peggio le istruzioni di Concetta?!

Qualche ora più tardi riuscì a convincere il suo "pubblico" che l'intera faccenda era semplicemente un gigantesco equivoco. Diversamente, non riuscì mai del tutto a fugare i dubbi che si erano sollevati circa la sua virilità...

Ad ogni buon conto, facendo di necessità virtù, il Davide salì sul camion dei traslochi assieme ai due operai specializzati.

«Dove andiamo, "SIGNORE"?», gli domandò con malcelato sarcasmo l'autotrasportatore che sedeva al posto di guida, scatenando l'ilarità del suo collega.

"Andiamo a nord!", tagliò corto il Davide, con lo sguardo che si perdeva all'orizzonte...

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