venerdì 19 ottobre 2012

0 Peggio per te, se non ti converti!


In nome di Gesù Cristo nostro Dio e Signore e con l'intercessione dell'immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, fiduciosi intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie dei "coders" incapaci di convertire un videogioco "come Dio comanda"! :D

In questa sede abbiamo già avuto modo di accennare alla questione delle conversioni dirette tra "ZX Spectrum" ed "Amstrad CPC". Della serie: queste due macchine "vintage" condividevano praticamente lo stesso "hardware" e, di conseguenza, era estremamente facile operare dei piccolissimi aggiustamenti nel codice di un programma sviluppato per il sistema "X" allo scopo di renderlo immediatamente fruibile anche su "Y". Il massimo risultato con il minimo sforzo. Detto questo, se consideriamo che lo "Spectrum" era decisamente più diffuso dell'"Amstrad", è facile capire che il discorso "porting diretto" era sempre inteso dallo "ZX" verso il "CPC", e non viceversa. Un dettaglio, questo, veramente mortificante nei riguardi di un calcolatore elettronico che era in grado di stracciare su più fronti il "Sinclair". (E senza nemmeno sudare più di tanto! :D ).

Tanto per esemplificare, nel 1989 "Psygnosis" sconvolse il mondo videoludico con la prima istanza dell'arcinota trilogia di "Shadow Of The Beast". Il "capitolo uno" della saga venne infatti pubblicato proprio in quegli anni per praticamente tutti i sistemi domestici ancora in auge (quindi anche per i "computers" più datati come lo "ZX" ed il "CPC"... :) ).

Sullo "Spectrum Sinclair", il suddetto videogame si presentava così:

"Shadow Of The Beast". 1989, "ZX Spectrum".

Tre livelli di parallasse, una veste grafica abbastanza dettagliata (ma mortificata dalla canonica monocromia imposta dalle note problematiche di "color clashing" del dispositivo...), uno "scrolling" stentoreo ma comunque più che decente ed una colonna sonora dignitosa. Nel complesso, un'ottima conversione, considerando i limiti ludici dello "ZX".

Sull'"Amstrad Colour Personal Computer", lo stesso gioco viene convertito così:

"Shadow Of the Beast". 1989, "Amstrad CPC".

Ora, fatemi e fatevi un piacere. Provate a cliccare sulle due immagini per ingrandirle ed osservatene attentamente i dettagli. Vi accorgerete che la conversione è palesemente "1:1" e che l'unica variante estetica apprezzabile è data dalla spruzzatina di colore che qua e la abbellisce "sprites" e fondali. (E grazie al cazzo! Il "CPC" non aveva mica i limiti "hardware" del fratellastro "ZX"... :) ). Per il resto, tutto è assolutamente identico. Scrolling, parallasse, musiche...

«Vabbé Marte. Perché te la prendi? Evidentemente non c'era modo di fare diversamente... I programmatori avranno fatto del loro meglio sull'"hardware" a loro disposizione, no?».

Ma anche no... ;)


Tecnicamente un "CPC" liscio sarebbe stato in grado di gestire una cosuccia del genere; una robina che, ad occhio e croce, non è che facesse proprio schifo al cazzo, diciamolo apertamente... ;)

Ma, del resto, anche solo un uso del colore più attento e l'adattamento della grafica alle specifiche potenzialità del "Colour Personal Computer" avrebbe potuto fare la differenza... Non è nemmeno necessario tirare in ballo tutto lo sfarzo parallattico propinato da questa piccola demo, per dirla tutta.

In conclusione, se i programmatori che al tempo si occuparono della conversione si fossero impegnati un pochino di più invece di ricolorare banalmente il videogioco dello "ZX Spectrum", il risultato finale sarebbe potuto essere molto ma molto diverso.

Peccato. :(

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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