lunedì 31 marzo 2014

0 "The Impossible Game", nel 1983


«Giggino, ti ricordi quando ti lamentavi dicendo che i "videogheims" che provavi ti facevano arrabbiare, perché avevi come l'impressione che il livello di difficoltà di ogni gioco fosse sempre settato al di là delle tue capacità di coordinazione occhio-mano?».

«Si Martino. È un dramma che mi porto dietro da anni, ormai, ed ancora oggi non riesco a conviverci, con la mia inadeguatezza...

Carico "Zombie" ("Ghost'N Goblins", NDR...) e due secondi dopo che ho incominciato a giocarci, i morti viventi mi spuntano da sotto i piedi e mi ammazzano mentre cerco disperatamente di superare il primo quadro di gioco.

Allora mi innervosisco, spengo tutto e provo a cimentarmi con "Manic Miner", ma tra mostriciattoli e piattaforme che si spappolano sotto i miei piedi, è già tanto se riesco ad arrivare al secondo schema...

A quel punto, obnubilato dalla frustrazione, carico "Psi-5 Trading Company", un nuovo gioco che mi ha regalato il nonno per il compleanno, ma, dopo 15 minuti di tentativi, mi accorgo che non riesco nemmeno a capire quello che devo fare, ché ho problemi con l'anglofono e purtroppo il "videogay" non mi dice "the cat is on the table" come fa la maestra di inglese, che se mi parlava così, forse lo capivo, mannaggia a lui ed alla scuola primaria!».

"Temimi, umano!".

"Ed allora come risolvi, Giggino?!".

«Niente... Prendo un grosso randello e lo picchio fortissimo sul tubo catodico del televisore, facendolo implodere con un sonoro "POP!" che da sempre mi da tantissima soddisfazione!».

«Ah, ok... Allora non ti faccio provare "The Impossible Game" per "Commodore 64", che se ti gira male, facile che poi mi distruggi il "computer" in preda ad un raptus...».

Mi ricorda qualcosa...

Provatelo voi, invece. ;)

Ci troverete tutta la frustrazione dell'originale, in salsa "8 Bits"! ;)

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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