domenica 13 novembre 2016

0 Esercizi alla "barra".


Alè, hop! Vai con la fase di caricamento.

Pronti?! VIA!!!

Nel 1981 "Sinclair", impegnata da sempre nel panorama dell'elettronica di consumo, stava ancora tentando di trovare la giusta ricetta per sfornare un "home computer" degno di questo nome (ché il tragico destino dell'"underdog" di turno è sempre gravoso e quindi è saggio ingegnarsi fin da subito, per non essere successivamente sopraffatti dai complessi d'inferiorità... :P ;) ).

Morale: nel tentativo di rincorrere il "PET" prima ed il "C64" dopo, "Sinclair" si incespicò quasi per caso in un buffo inghippo di natura tecnica. ...Ed il bello è che, come spesso accade in queste circostanze, il difetto incominciò quasi subito ad essere percepito come una "feature", diventando di fatto uno "standard" dell'industria del settore, negli anni immediatamente successivi.

Nel dettaglio, siamo sullo "ZX81" ed il " bug" in questione riguarda lo stato dello schermo durante i caricamenti ed i salvataggi operati tramite il registratore a cassette. Siccome l'"hardware" utilizzava lo stesso identico "pin" di un circuito integrato per gestire simultaneamente il segnale instradato verso il "monitor" e l'"input/output" del registratore, questo si traduceva in interferenze video a forma di barra quando il "computer" accedeva al nastro in lettura/scrittura.

PRESS PLAY ON BZZZ!!!

Ora, considerando che sullo "ZX81" si poteva impiegare qualsiasi tipo di registratore, come "periferica mangiacassette", il difetto in questione divenne immediatamente utile come riscontro visivo della qualità e dell'esito del caricamento in corso. Infatti, utilizzando un dispositivo audio tradizionale, vien da sé che un dettaglio come il volume impostato sul registratore diventava diversamente un fattore di primaria importanza! Regolarlo perfettamente faceva sempre la differenza tra un caricamento correttamente portato a termine ed il più classico dei "LOAD ERROR". ;) ...Ed al tempo, un occhio allenato era in grado di riconoscere un caricamento che filava via senza errori dalla peculiare fisionomia del "pattern" di interferenze video generate dallo "ZX81"! ...E se il volume era starato, TAC! Lo si regolava "ad occhio" (è proprio il caso di dirlo... :P ), basandosi proprio sulle distorsioni delle "barre"!

Erano involontariamente nate le "rasterbars" di caricamento!!! :)

...E come dicevamo precedentemente, poco dopo questa caratteristica divenne immediatamente uno "standard". Tanto per dirne una, venne direttamente implementata nella "routine" di caricamento dello "ZX Spectrum" (Di fatto, lo "Speccy" sdoganò ufficialmente la "feature", utilizzando perfino dei precisi codici di colore visualizzati in relazione alle varie fasi di caricamento che via via si susseguivano: ciano e rosso per il "searching", blu e giallo durante il caricamento dei dati veri e propri...).

...Ed in fin dei conti, comode eran comode, 'ste barre! :)

Voglio dire, c'avete presente la normale "routine KERNAL" impiegata dal "Commodore 64" per caricare dal "Datassette"?! LOAD. PRESS PLAY ON TAPE. Schermo cianotico per un numero variabile di minuti (tendente a "+ infinito"... ;) ), dopo l'eventuale "FOUND". Nessuna indicazione visiva che ci rassicura sul buon esito della fase di "loading". Fiducia. Sempre e solo tanta, tantissima fiducia nel mezzo tecnico...ECCHECCALLO! IL REGISTRATORE S'È MANGIATO IL NASTRO!!! :D

Il problema è che un "tape" non è un disco. Con un "disk drive", senti fisicamente la testina che macina le tracce del "floppy". Puoi quasi contare i blocchi che vengono progressivamente caricati e, se c'è un'errore, te ne accorgi subito anche ad orecchio... Con uno schermo azzurro ed un nastro che gira pigramente, invece no... Tutto quello che senti è il "VRRR" del motorino del registratore. ...E basta! :( In generale, ti mancano i riferimenti e più il caricamento si protrae, più hai l'impressione che in realtà non stia andando per il verso giusto. Unica speranza: che termini in qualche modo PRIMA della fine della cassetta... :P

...E proprio per questo motivo, tutti gli sviluppatori di terze parti che negli anni hanno prodotto "software" su nastro per il "C64", hanno altresì ripetuto pedissequamente la filastrocca che lo "ZX81" aveva tanto amorevolmente insegnato loro: «un "loader" deve disegnare delle barre sullo schermo, mentre il caricamento è in corso!». :)

...Ed il bello è che la cosa non è nemmeno difficile da fare! Si tratta semplicemente di cambiare il colore del bordo dello schermo più e più volte, nell'arco di un breve lasso di tempo. Incrementando, diminuendo o variando in base ad uno schema preciso il valore dell'indirizzo di memoria 53280 ($D020), si ottiene agevolmente l'effetto... Questo perché il "raster" di qualsiasi "monitor" viaggia orizzontalmente, disegnando lo schermo. Quindi, se io vario il colore dell'inchiostro prima che il pennello elettronico riesca a dipingere l'intera schermata, quello che ottengo è proprio il vibrante vaccino contro l'epilessia fotosensibile che tutti noi fissavamo con rapimento ipnotico, negli anni ottanta! :P

Photosensitive epilepsy warning!!!

Per il resto, l'utente finale aveva finalmente sotto mano un'indicazione visiva dell'esito del caricamento in corso. Se il "pattern" lisergico era bello compatto, non c'era nessun problema. Se le barre erano frammentarie ed intermittenti, c'erano senz'altro delle difficoltà...

...E poi, volete mettere la compagnia che facevano! :D Senz'altro meglio di uno schermo monocromatico totalmente azzurro! :P

Del resto, questo concetto era chiarissimo anche agli sviluppatori di videogiochi. Ché se un utente se ne deve stare "N" minuti imbambolato davanti ad uno schermo senza far niente, tanto vale intrattenerlo in qualche modo! ...E fu così che i "tape loaders sessantaquattristi" divennero progressivamente sempre più complessi, incominciando a visualizzare schermate grafiche accattivanti, accompagnate da brani musicali molto "catchy". ;)

Per portare qualche esempio, al tempo "Ocean Software" era senz'altro la massima esperta del settore. Il suo "Ocean loader" era sempre molto spettacolare da vedere (poiché visualizzava un'immagine e mutava lo schema cromatico delle "rasterbars" per ogni blocco di dati caricato...) e soprattutto da sentire [grazie alle colonne sonore composte da Martin Galway ("Ocean Loader 1" e "2"), Peter Clarke ("Ocean Loader 3") e Jonathan Dunn ("Ocean Loader 4" e "5")].

...E come non citare anche le variazioni sul tema in chiave ludica del calibro di "Invade-A-Load" (scritto da Richard Aplin per "Mastertronic"), che permetteva all'utente di giocare ad una conversione di "Space Invaders" ascoltando la bellissima colonna sonora di "One Man And His Droid" (Rob Hubbard) MENTRE il videogioco vero e proprio si caricava?! :)

Non sembra, ma il "LOADING" è ancora in corso... :P

...Ma il vero virtuosismo era senz'altro rappresentato dal "Mix-E-Load" di "Delta" ("Thalamus", 1987); in pratica un "jukebox" che suonava un brano interattivo di Rob Hubbard che poteva essere remixato dall'utente in tempo reale, in base ai suoi gusti ed alla sua fantasia, DURANTE il caricamento del gioco.

...Ed il bello è che ancora oggi qualcuno sperimenta! :)

SPETTACOLO! :)

In conclusione, ora sapete il perché ed il percome delle "rasterbars" di caricamento delle cassettine degli anni ottanta, che non erano lì per caso, in fin dei conti!!! :P

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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